Gino Cavalieri

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Gino Cavalieri, all'anagrafe Luigi Cavalieri (Vicenza, 25 luglio 1895Treviso, 15 ottobre 1992), è stato un attore italiano.

È considerato tra i migliori attori goldoniani del Novecento. Dopo aver esordito diciannovenne nella compagnia Zoncada-Masi-Capodaglio, passa quasi subito alla scena dialettale - primo attore giovane - con Vittorio Bratti. Passa nel 1916 con la Borisi-Micheluzzi e quindi lavora per oltre un decennio con Gianfranco Giachetti. È poi presente in varie formazioni, e nel 1931 è all'Odeon di Milano formando infine, nel 1937, la sua prima compagnia assieme al fratello minore Gianni, presto scioltasi. Dopo aver recitato con Tatiana Pavlova in parti comiche decide di ritornare in Veneto, abbandondolo raramente da quel momento in avanti.

Crea una sua compagnia a Venezia ed a questa si aggiungono Emilio Baldanello nel 1939 e, nel dopoguerra, di nuovo il fratello Gianni. La sua pittoresca vena di attor comico gli consente di brillare in spettacoli quali Le baruffe chiozzotte messe in scena da Renato Simoni nel 1935, La putta onorata per la regia di Giorgio Strehler nel 1950 e Il Saltuzza del Calmo allestito, ancora nel 1950, da Cesco Baseggio; altre memorabili interpretazioni sono La casa nova - con la regia di Carlo Lodovici - L'avaro - ancora con Baseggio - e il Carlo Gozzi di Simoni con la regia di Ernesto Sabbatini, sempre nei primi anni cinquanta.

Cavalieri porta inoltre le sue spiccate doti di attore comico nel cinema ma, a differenza del fratello, con minor successo esordendo nel 1936 ne Il grande silenzio di Giovanni Zannini, accanto ad Annibale Betrone e Luisa Ferida. Nonostante il teatro sia il luogo a lui più congeniale, appare sullo schermo in più occasioni - seppur quasi sempre come caratterista di secondo piano, spesso nel ruolo del vecchio prete - concludendo la sua lunga carriera nel 1983 quando il veneziano Tinto Brass gli offre la possibilità di interpretare - all'età di 88 anni - Don Busetto nel film La chiave. Unica esperienza internazionale nel mondo del cinema, purtroppo senza riconoscimento nei titoli di testa, né di coda, è il ruolo del facchino che porta i bagagli di Katharine Hepburn al suo arrivo in stazione nel film Tempo d'estate del 1955 per la regia di David Lean.

Si cimenta inoltre anche nella scrittura di lavori teatrali (Un giorno di sole, commedia messa in scena, a Padova e a Milano, da Baseggio nella stagione 1951-52). Sempre con Baseggio e Micheluzzi è attivo anche in televisione e sporadicamente alla radio.

A 97 anni è morto nella casa di riposo San Tommaso di Treviso.

Prosa televisiva

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Prosa radiofonica

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Prosa teatrale

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  • Gli attori, Gremese editore Roma 2003

Collegamenti esterni

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